L’acqua tornerà pubblica, questo è uno degli obbiettivi più importanti del Comitato cittadino “TERRACINA RINASCE”.
Breve sguardo alla situazione di partenza
Tutta la rete idrica dell’ATO4, comprendente una serie di Comuni situati nelle Provincie di Latina, Frosinone e Roma, tra cui Terracina, attualmente è gestita da Acqualatina SPA una società il cui capitale di Euro 23.661.533,00 per il 51% è detenuto da 35 dei 39 Comuni serviti e per il 49% da Idrolatina srl (con 1 dipendente e utili 2021 di Euro 355.506) facente parte però del gruppo multinazionale Veolia Environment.
Dal Punto di vista economico il bilancio della Società Mista (Pubblico-Privato) ha registrato nell’esercizio 2021 un utile di 9,3 milioni di Euro. Ma se guardiamo la situazione dal punto di vista dei risultati ambientali e del rispetto del diritto fondamentale all’accesso al servizio idrico le cose cambiano radicalmente. Secondo il contratto di gestione vigente Acqualatina SPA deve garantire i servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua per usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue, di manutenzione del sistema fognario e acquedottistico, di qualità dell’acqua potabile.
Fallimento della gestione privata
Di fatto si riscontrano continue dispersioni di acqua dall’impianto idrico esistente per insufficienti investimenti in manutenzione e controllo, inoltre il servizio fognario risulta altamente inadeguato. Negli ultimi anni i nostri amministratori si sono spesso vantati dell’assegnazione della bandiera blu, e ancora oggi persiste un enorme cartello pubblicitario del Comune di Terracina all’ingresso della città, per chi proviene dalla Pontina, inneggiante appunto al conferimento della bandiera blu. Per vederlo CLICCA QUI
Ma nell’agosto 2022 arrivano le rilevazioni dell’ARPA sul superamento dei limiti stabiliti per legge, relativamente ai parametri “Escherichia coli” ed “Enterococchi intestinali” nella zona limitrofa al porto di Terracina, con la conseguente ordinanza di divieto di balneazione da parte del Commissario Prefettizio Dott. Cappetta nella zona della spiaggia di levante.
E tale ordinanza seguiva quelle precedenti che avevano interessato la foce del fiume Portatore – Porto Badino.
A tutto questo dobbiamo aggiungere che alcune zone del nostro territorio comunale, come Campo Soriano e Santo Stefano, non sono raggiunte dal servizio pubblico di erogazione di acqua potabile e devono arrangiarsi ricorrendo a cisterne private per la raccolta dell’acqua piovana. Provate a immaginare per un attimo di aprire il rubinetto di casa vostra e assistere alla fuoriuscita del nulla.
Secondo voi è sopportabile una situazione del genere nel 2023?
L’acqua tornerà pubblica e non siamo soli
Il movimento per la ripubblicizzazione dell’acqua in quanto bene comune ed essenziale per la vita ha ormai raggiunto un carattere globale. Inoltre in Italia si moltiplicano i casi di uscita dalla gestione delle risorse idriche da parte dei privati. Possiamo citare le esperienze andate a buon fine nei comuni di Trento, Imperia, Reggio Emilia, Varese, Termoli e da essi prendere spunto per le strategie più opportune per arrivare alla gestione pubblica del servizio idrico integrato, nell’interesse della nostra collettività.
Il referendum sull’acqua pubblica del 2011
Il referendum sull’acqua come bene comune votato da 27 milioni di cittadini è stato poi disatteso da tutti i governi che si sono succeduti, tant’è che ad oggi non esiste una legge dello Stato che regoli l’argomento secondo la volontà espressa in quel Referendum dal Popolo italiano. Allora la parola passa per pura necessità agli Enti Territoriali, e prima ancora che ai Comuni la palla passa a noi cittadini.
Alle prossime elezioni comunali di Terracina votiamo in massa per sconfiggere quelle forze politiche che di fatto, fino ad oggi, hanno perseguito gli interessi dei soggetti privati. L’acqua è un bene essenziale e la sua gestione non può e non deve soggiacere alle logiche del profitto, bensì al benessere della comunità.
L’acqua tornerà pubblica
Buona lotta a tutti noi!