Mancano ormai poche ore all’incontro di La Fiora, se ne sta parlando molto in giro, probabilmente desterà sorrisetti in alcuni, attenzione in altri, curiosità in molti.

Si chiama ASSEMBLEA PUBBLICA semplicemente perché a nessuno sarà impedito di partecipare, né di parlare o intervenire, (come in altre occasioni e altrove sembra sia successo…ma probabilmente saranno solo leggende metropolitane, dicerie).

Rappresenterà l’occasione di spiegare una semplice filosofia, quella della partecipazione dei cittadini alla discussione dei temi che li toccano direttamente.

E dove sta la novità?

La novità sta nel fatto che stavolta, questi cittadini, non avranno di fronte politici o politicanti, ma altri cittadini, pronti ad ascoltare con serietà quello che avranno da dire perché si sta tutti sulla stessa barca.

Finora gli “amministratori competenti” hanno sempre fatto finta di ascoltare il punto di vista dei cittadini.

Sarà un’assemblea che darà un inizio “ufficiale” al lavoro di tanti cittadini che si stanno impegnando “aggratise” per cambiare le cose e migliorarle, per tutti.

Questo ci da lo spunto per fare alcune riflessioni.

Nessuno ha una bacchetta magica e nessuno ha una formula perfetta, i problemi sono qui, davanti agli occhi di tutti, ciascuno di noi sa benissimo che non si possono risolvere di botto e tutti insieme.

Ognuno vorrebbe che si cominciasse da quelli che lo riguardano più da vicino, ma tutti si rendono conto che ci dovrà per forza essere una gradualità, e una strategia di priorità legata a tanti problemi: oggettivi, operativi, economici, strutturali e persino ideologici. Tutto si riduce al buon senso e a una questione di fiducia, e soprattutto di pazienza.

Quelli che si lamentano prima di dare la possibilità di lavorare a chi ne avrà voglia e capacità, sono in malafede.

Invece quelli che si lamentano dopo aver visto il pessimo lavoro di quanti hanno amministrato, hanno ragione a farlo, ma poi, perché continuano a dare fiducia in chi non ha fatto altro che tradire le promesse fatte?

L’esperienza ha il suo peso, certamente, ma come si crea l’esperienza? Bisognerà crearla. Qualcuno per caso nasce con un bagaglio di esperienza prima di iniziare?

No! E allora?

Che scusa banale è quella che fa dire, incomprensibilmente, a molti, …” non mi fido delle facce nuove, sono inesperti” e invece gli “esperti” sono quelli che finora hanno fatto disastri, …”ma sai com’è, stanno li da anni, qualcosa ci capiranno” …

Infatti!

C’è una cosa che chi giudica trascura quasi sempre, sembrerebbe un piccolo particolare ma non lo è,  chi non conosce STUDIA.

È un passo assolutamente normale da fare per acquisire competenze se non se ne posseggono abbastanza.

E chi lo fa è perché è veramente convinto di poter fare meglio il proprio lavoro.

La domanda è…” ma se il lavoro è quello di migliorare la vita di una città e dei suoi abitanti, perché finora nessuno sembra aver studiato per bene leggi e regolamenti per trovare soluzioni positive per tutti?”

Perché si investono risorse e tempo solo in progetti che portano solo vantaggi “ad personam” e non alla collettività?

Come mai questa amministrazione non ha mai portato (o addirittura mai cercato) tutti quei vantaggi sotto forma di contributi (soldi!) a favore di opere di interesse pubblico che altre realtà anche vicine a noi, invece trovano regolarmente?

Piuttosto che impegnarsi a trovare soluzioni ai problemi, perchè si preferiscono restituire fondi già acquisiti o restituire fondi non utilizzati per mancanza di programmazione e idee.

Forse questa gente fa un altro lavoro rispetto a quello che sono stati eletti a fare? O forse è solo poca voglia di lavorare?

Ci sarebbe molto da dire sulla trasparenza e sulla “qualità” di molti atti amministrativi, molto di più ci sarebbe da dire su appalti e contratti fatti con criteri a dir poco discutibili.

Basterebbe citare l’appalto pluriennale per i rifiuti, i costi dell’azienda speciale, i lavori del cimitero , di calcatore, dell’ascensore, delle caldaie, dello stadio di san Martino e del palazzetto dello sport e così via.

Tutti i costi e le innumerevoli “incompiute” sono finanziate con i soldi delle nostre tasse altissime (e non siamo più in dissesto), non certo coi proventi farlocchi del tutor della galleria.

C’è una domanda che, credo, si siano fatti in molti…

Perché altre città, vicine e lontane, riescono a realizzare ottime cose ed ottengono risultati positivi, mentre  noi no?

siamo tanto più incapaci di loro? Probabilmente! Molti pensano che basterebbe andare a visitare quelle realtà per poi copiare o imitare le cose che funzionano?

O forse noi abbiamo amministratori troppo arroganti e presuntuosi da ignorare questa semplice possibilità, magari per fare scelte che  sembrerebbero portare dei vantaggi solo ad alcuni e non certo a tutti i cittadini (che sono quelli che pagheranno per queste scelte “discutibili”).

E c’è chi ancora ha paura del cambiamento?

Incomprensibile.

Che avremmo mai da perdere? Tanto, peggio di così?

Venite a dire la vostra, ogni volta che potrete e soprattutto quando la vostra opinione avrà un valore concreto, come quando ci sarà da mettere una croce su un simbolo, ma che stavolta sia quello giusto!

TUTTO QUESTO RIGUARDA ANCHE TE!